La storia di Jack Costa raccontata con il teatro, la danza, la scrittura, la fotografia, il video,
l’illustrazione
Una piccola borgata immersa nella Pedemontana del Grappa e una storia...
E’ quella di Giovanni Dalla Costa, partito nel 1886 da Costa Alta, frazione rurale del Comune di Pederobba, per diventare Jack Costa, pioniere della corsa all’oro in Alaska, e tornare dopo molti anni al suo paese, a godere dei risultati delle fatiche passate. Fino all’arrivo della prima guerra mondiale…
8 artisti, tra i quali due attori teatrali, un fotografo, un videomaker, uno scrittore, un illustratore, un performer e una danzatrice - si incontreranno nel borgo che ha dato i natali a questo leggendario avventuriero, dal 21 al 28 settembre, per ideare e produrre un’opera collettiva che ne racconti la storia.
Una storia che nasce tra i castagni del Monfenera, in quel Veneto povero che costringe i contadini a lasciare la propria terra in cerca di fortuna - e che si conclude con un altro esodo, quello dei profughi che lasciano case e terre per lasciare spazio al fronte del Piave e del Grappa.
Quella di Jack Costa è una storia ricca di avventure d’oltreoceano che anche nella sua eccezionalità porta con sé i fatti più salienti del Veneto a cavallo tra ‘800 e ‘900.
E ciò che la rende ancora più interessante è che ci permette di ragionare su concetti attuali: la partenza, il viaggio, il perseverare nella ricerca di un obiettivo, ma anche la fuga da una guerra, la necessità di convivere con diversità culturali.
Ciò che faranno gli artisti è un tentativo di mettere insieme i rispettivi linguaggi - mescolandoli- per raccontare la storia di Jack Costa e le sue connessioni con la contemporaneità, coinvolgendo gli abitanti del borgo e immaginando tutto questo come l’attivazione di un processo di valorizzazione del territorio, a partire dalle sue specificità.
Lo faranno anche grazie al contributo di:
Dario De Bortoli, autore del libro “Jack Costa - l’epopea di Giovanni Dalla Costa, il trevisano che cercò l’oro in Alaska, e lo trovò”, edito da Franco Angeli.
Massimo Turchi, responsabile di progetti di sviluppo turistico-ambientale nonché di educazione alla memoria nell’area dell’Appennino Bolognese; da anni esegue ricerche e progetti di valorizzazione legati alla figura di Felix Pedro, compagno di avventure di Jack Costa.
Amerigo Manesso: storico del Veneto e presidente di ISTRESCO, Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea della Marca Trevigiana.
Antonio Zulato: ex docente di filosofia all’Università di Padova e membro del Comitato Scientifico del L.E.D. (Laboratorio di Educazione al Dialogo) di Trento ed esperto in Metodologie Autobiografiche presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
degli abitanti e amici di Costa Alta, amministratori e associazioni locali.
Il progetto è curato da Roberto Sartor e Irene Valenti di “Chiocciola, la casa del nomade” una piattaforma di ricerca - azione - educazione sui temi del paesaggio. all’interno del Piccolo Festival dei Meloni, iniziativa dedicata alla valorizzazione del borgo di Costa Alta, avviata nel 2012.
Iniziativa realizzata grazie al sostegno di:
Comune di Pederobba,
Credito Trevigiano, banca di credito cooperativo
Artisti coinvolti:
Maria Beatrice Bresolin, Paolo Bertoncello, Sergio Camplone, Savino Cancellara, Enrico Danna, Pierpaolo Febbo, Nicola Mazzuia, Alberta Toninato.
www.piccolofestivaldeimeloni.it
piccolofestivaldeimeloni@gmail.com
www.facebook.com/PiccoloFestivalDeiMeloni
Loc. Costa Alta, Via S. Margherita, Pederobba | tel. 320 4510733 (Rif: Roberto Sartor)